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I motori trainanti della crescita del commercio digitale in Francia

I motori trainanti della crescita del commercio digitale in Francia

Aug 24, 2022
Jean-Marc Nourel

La Francia è uno dei principali mercati europei dell'e-commerce. E continua a crescere a ritmo serrato. Abbiamo incontrato Ingrid Lethu, Vice President of Sales, e Jean-Marc Nourel, Country Manager per la Francia, per saperne di più sui trend dell'economia digitale in Francia.

In ordine di grandezza la Francia è il settimo mercato dell’e-commerce a livello globale. Eppure le vendite dell'e-commerce si sono solo attestate al 14% circa delle vendite totali del settore retail nel 2021. Pur rappresentando un aumento del 15% rispetto all'anno precedente, questo dato evidenzia l'immensa opportunità che la Francia ha in serbo sia per le aziende locali che espandono la loro presenza nell'economia digitale, sia per i marchi internazionali che cercano nuove opportunità di guadagno.

Per saperne di più su questa opportunità abbiamo parlato con Jean-Marc Nourel, Country Manager per la Francia, e Ingrid Lethu, VP Sales, dei motori trainanti della crescita dell'economia digitale francese.

In Francia è boom dell'e-commerce. Che cosa sta trainando la crescita del commercio digitale nel paese?

In ordine di grandezza la Francia è il settimo mercato dell’e-commerce a livello globale. Eppure le vendite dell'e-commerce si sono solo attestate al 14% circa delle vendite totali del settore retail nel 2021. Pur rappresentando un aumento del 15% rispetto all'anno precedente, questo dato evidenzia l'immensa opportunità che la Francia ha in serbo sia per le aziende locali che espandono la loro presenza nell'economia digitale, sia per i marchi internazionali che cercano nuove opportunità di guadagno.

Per saperne di più su questa opportunità abbiamo parlato con Jean-Marc Nourel, Country Manager per la Francia, e Ingrid Lethu, VP Sales, dei motori trainanti della crescita dell'economia digitale francese.

In Francia è boom dell'e-commerce. Che cosa sta trainando la crescita del commercio digitale nel paese?

Ingrid: : Non credo sia una sorpresa, ma il COVID-19 ha catalizzato la crescita dell'e-commerce in Francia. La necessità si è rivelata decisiva per molti rivenditori tradizionali nel decidere di privilegiare gli investimenti nei canali di vendita digitali. Il risultato è che abbiamo visto la nascita sul web di un gran numero di siti di e-commerce. Secondo le migliori stime, solo nell’ultimo anno in Francia sono nati oltre 20.000 negozi web.

Per quanto riguarda i consumatori, abbiamo naturalmente visto un maggio numero di consumatori affidarsi all'e-commerce negli ultimi anni. Un dato coerente con le tendenze a livello mondiale. E lo stanno usando per una gamma più ampia di prodotti e servizi oltre agli acquisti - tipici dell’e-commerce francese - di prodotti elettronici per la casa e articoli di moda. Ad esempio, c'è stato un aumento costante del numero di persone che acquistano online generi alimentari e altri beni di largo consumo, spesso attraverso servizi click & collect, che fungono da ponte tra il commercio tradizionale e quello online.

Jean-Marc:test Il governo si è anche attivato per aiutare le imprese a entrare nell'economia digitale. Vendere online richiede alle imprese di lavorare con nuovi partner e adottare nuovi processi. Così il governo ha creato un servizio di “matchmaking” per consentire agli abilitatori dell'economia digitale - ad esempio i fornitori di servizi di pagamento come Checkout.com - di connettersi con le imprese e spiegare come potrebbero aiutarle a vendere online.

Attualmente quali sono oggi i principali settori in cui si concentrano le imprese di e-commerce, e perché?

Ingrid: : La user experience è uno degli aspetti su cui si sono più concentrate le imprese quest’anno. I brand sono alla ricerca soprattutto di modi per estendere il customer lifetime value - cioè il valore totale di un cliente per un'azienda - investendo in programmi di fidelizzazione e in tattiche di personalizzazione. Ciò perché, mentre molti siti di e-commerce hanno visto crescere il numero di visitatori durante la pandemia, attualmente la maggior parte dei clienti non è necessariamente fedele a un determinato marchio.

I brand stanno anche investendo nell'economia degli abbonamenti per migliorare la fedeltà del cliente e assicurarsi ricavi ricorrenti. Legata a questo aspetto c'è l'idea del commercio sostenibile, che in Francia sta crescendo. I principali retailer dell’e-commerce stanno lanciando iniziative di riciclaggio. La nostra ricerca indica che il 33% degli esercenti francesi ritiene che il settore dell'e-commerce lavorerà molto per migliorare le proprie credenziali di sostenibilità da oggi al 2026.

Infine, le aziende stanno cercando nuovi modi per raggiungere più clienti. Stiamo osservando come molte di esse stiano iniziando a esplorare il commercio sociale e a costruire una presenza sui grandi marketplace, come Amazon e Veepee. I marchi più ambiziosi stanno anche esplorando il metaverso. Stanno provando la realtà aumentata, showroom virtuali e altri modi con cui i clienti possano provare da casa un prodotto prima di acquistarlo. Molte aziende sono solo all'inizio di questo percorso, ed è qualcosa che continueranno a esplorare.

Come stanno evolvendo i pagamenti in Francia? Quali sono le principali sfide che le aziende online stanno cercando di risolvere?

Jean-Marc:  Stanno emergendo tendenze interessanti. Da sempre, non sono molte le aziende che dispongono di una funzione specifica per i pagamenti. Probabilmente solo uno sparuto numero delle grandi aziende che operano nell’e-commerce dispone di un ufficio apposito. Solitamente vi sono più persone che si occupano dei pagamenti in azienda. Di conseguenza, i pagamenti vengono trattati alla stregua di un processo come gli altri.

Ma questa situazione inizia a cambiare. Stiamo vedendo una crescente consapevolezza dell'importanza dei pagamenti, soprattutto per quanto riguarda l'esperienza dell'utente. Ciò sta naturalmente portando le aziende a pensare più concretamente ai pagamenti.

E a farsi più domande su argomenti tipo l'orchestrazione dei pagamenti, perché si rendono conto che un singolo fornitore di servizi di pagamento (PSP) non possa necessariamente offrire loro la migliore esperienza o la migliore configurazione nei singoli mercati in cui operano.

La Strong Customer Authentication (SCA) è un altro tema molto sentito. Anche se in Francia l’introduzione della SCA non è ancora completa, è incoraggiante vedere molti esercenti che pensano a come ottemperare agli obblighi normativi, utilizzando i protocolli 3DS anche per migliorare i tassi di autorizzazione e la customer experience complessiva. E questo lavoro sta dando i suoi frutti: il 49% degli esercenti ci ha riferito di aver riscontrato un significativo miglioramento dei tassi di autorizzazione dopo l’adozione della SCA. Un dato superiore rispetto agli altri paesi europei.

Ingrid: Se consideriamo i metodi di pagamento, osserviamo alcuni interessanti cambiamenti nel mercato. In primo luogo, ogni azienda che vende in Francia deve accettare carte aderenti al circuito Cartes Bancaires, che rappresenta oltre il 90% delle transazioni online con carta in Francia.

Ma le aziende dovrebbero anche cercare di verificare l'offerta di metodi di pagamento alternativi, soprattutto i portafogli digitali. Dal momento che il commercio si sta spostando sempre di più sulla telefonia mobile, da parte dei consumatori c'è una crescente domanda di semplicità e sicurezza al checkout, tipiche dei portafogli digitali. Si sta diffondendo anche il Buy Now, Pay Later (BNPL), un qualcosa che gli esercenti potrebbero prendere in considerazione di offrire già da quest'anno.

In definitiva, tutto questo mette in prospettiva la necessità per le aziende di iniziare a lavorare con fornitori di servizi di pagamento che garantiscano la flessibilità per adattarsi rapidamente e senza creare ulteriori complessità. Se ciò è valido per tutti i mercati, è fondamentale in Francia, dove esiste ancora la possibilità di conquistare la fedeltà dei consumatori, se si è in grado di guadagnarsela.

In che modo Checkout.com sta aiutando le aziende in Francia?

Jean-Marc: Come si è detto, c’è un focus crescente sui pagamenti e il settore sta maturando rapidamente. Ma i pagamenti sono un argomento complesso e non tutte le organizzazioni hanno - o possono permettersi - personale interno esperto su questo tema. Quindi le aziende stanno effettivamente guardando ai loro PSP per gestire e ottimizzare i pagamenti.

Il fatto che Checkout.com abbia una forte presenza in Francia, disponga di una licenza di acquiring locale e conosca a fondo l'ecosistema francese viene apprezzato dai clienti. E, quando i clienti vedono come possiamo aiutarli a ottimizzare concretamente i pagamenti con la nostra tecnologia, i dati granulari sui pagamenti e le indicazioni degli esperti, vedono rapidamente i vantaggi di lavorare con fornitori di servizi di pagamento innovativi e di nuova generazione.

Poi c'è anche il fattore globale. Rispetto alla maggior parte delle aziende europee, quelle francesi hanno maggiori probabilità di vendere negli USA e in Medio Oriente. E Checkout.com può aiutarle a espandere la loro presenza in quei mercati e in molti altri.

Quali sono le vostre previsioni principali per l'economia digitale francese nel 2022?

Jean-Marc: Seguirò da vicino lo sviluppo del BNPL. Stiamo vedendo che questo metodo di pagamento sta prendendo piede in altri paesi e mi attendo che quest'anno lasci il segno anche nel mercato francese.

Ingrid: Ci sarebbe tanto da dire. Ma, per riassumere, dirò che è il crescente apprezzamento di quanto siano importanti i pagamenti per un’azienda che voglia prosperare nell'economia digitale.

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